E’ a lui che mi sottometto.
Lascio che decida anche per me, non posso fare altro.
Ora lo so, me ne rendo conto.
Ma non lo capisco, continuo a rifiutarne ogni logica.
[Mi ribello ogni volta che posso ma finisco nelle segrete, frustato e lasciato lì, affamato e assetato avvolto dal nulla.]
Il silenzio comanda tutto e tutti.
Ma non si sa com’è iniziata, questa tirannia.
Oggi ha ordinato di non parlare.
…
Tacere cura tutto, ha detto.
Tacere ci impedisce di pensare a quello che dobbiamo dire.
(se non la devi aprire, la bocca, cosa ci pensi a fare? – e ride)
Tacere è la tassa per il respiro, senza siamo condannati a morire – a quanto pare.
Il silenzio ci ha dominati usando armi sottili, sfruttando debolezze.
Sa come siamo fatti, abile plasmatore, e ci ha soggiogato.
Così adesso ride, ride tanto e spesso.
Penso che abbia ragione. A ridere.
Questo silenzio prima o poi.
Prima o poi.
…
…