Attorno al corpo di Eluana Englaro
«Sì, è per uno spettacolo a Bologna» ho risposto quasi a bassa voce. Il sorriso del negoziante era di quelli furbetti, che la sanno lunga. «Ecco mi sembrava. È una di quelle cose per giovani?» E mentre lo chiedeva, avevo l’impressione di vederle, nella sua testa, le immagini di calche colorate e sudate, baccano ovunque, abbigliamenti che non coprono, letture e proclami pieni di slang incomprensibili, parole masticate, fumo, erba o chissà-cos’altro si agitava nella testa del commesso di mezz’età dal sorriso facile, abituato all’odore stantio e la penombra del colorificio paesano. Ho afferrato il sacchetto pieno di tempere che mi allungava attraverso il bancone: «No, direi di no. Tratta di tematiche sociali, partendo dal corpo di Eluana Englaro». Ha preso ad annuire come se il movimento, ripetuto, rapsodico, fosse un automatismo normale: «Ah. Ho capito. Me la ricordo quella ragazza». In quel momento, osservando il commesso, mi sono chiesta cosa resta, a distanza di oltre un anno dalla sua morte, di lei, di quella ragazza. Cosa si ricorda? Cos’è rimasto di fatti, chiacchiericci, logiche e implicazioni sociali, politiche, religiose, individuali, etiche e morali? Ho pensato, uscendo dal colorificio, che il senso d’una ricerca che è poi diventata progetto in tre movimenti, tra ‘ascoltare’, ‘dire’ e ‘raccontare’; ho pensato che il senso (mi) tornava perfino nei momenti più impensati, facendosi largo tra routine e vivere comune: non cedere alle sottrazioni, al perdere frammenti di storie che non sono solo storie. Non lo sono nelle declinazioni sociali quanto in quelle massmediatiche fino a raggiungere le sfere egoisticamente soggettive. Eluana Englaro, il suo corpo e quanto attorno si è mosso (ancora si muove): tutto questo non ha smesso di sussurrarci. Forse stiamo entrando nella casa della vecchia-strega-cattiva, noi che insistiamo ‘attorno al corpo’, noi che viriamo tra forme artistiche, percezioni e rappresentazioni. Forse, riempirsi bocca, intestini e pensieri, del morire, dei transiti tra vita e morte, le volontà individuali e ogni altra diramazione che Eluana Englaro (suo malgrado) ha scatenato; forse è errare inutile. Aprile 2010, |
Mercoledì 28 Aprile 2010 ore 21.00
Malazeni, via Mascarella, 84d Bologna, tel:051/243727
Attorno al corpo
di Eluana Englaro
con la collaborazione artistica di
Francesco Forlani
Un incoerente come tanti
Lorenzo Palloni
di e con Barbara Gozzi
Per informazioni: barbara.gozzi@gmail.com
[illustrazione di Lorenzo Palloni]